KSENIA PASYURA IN MOSTRA A MILANO

Dal 14 giugno al 12 luglio, la Fondazione Mudima presenta Dove il grottesco regna sovrano: l’arte di Ksenia Pasyura, la prima mostra personale a Milano dell’artista londinese. L’esposizione della pittrice 38enne offre un’immersione nel grottesco e nel sublime attraverso trenta dipinti, tutti inediti. Un percorso caratterizzato da elementi surreali, per esplorare i temi dell’identità, della trasformazione e dei confini della realtà.

Le opere di Ksenia Pasyura

La mostra milanese di Ksenia Pasyura propone una serie di tele di grandi dimensioni in cui le regole dell’anatomia e della fisica spariscono. Le opere si affollano di occhi sporgenti, gambe contorte, piedi allargati e parti del corpo fluttuanti. Anche se in apparenza umoristiche e vibranti, c’è un sottofondo di ambiguità e minaccia. Lo spettatore è immediatamente attratto da tali figure, dai corpi grotteschi, insieme affascinanti e ripugnanti. Scorrono, si smontano e si ricompongono, sfidando l’ordine logico e trasgredendo ogni canone estetico.

I dipinti di Ksenia Pasyura raffigurano una miriade di parti del corpo nude, sigarette, fumo, volti volgari e beffardi, che trasmettono una certa libertà di essere: libertà nell’esistenza corporea. La celebrazione del corpo, dei suoi bisogni e delle sue funzioni, ci invita a mettere in discussione gli ordini sociali dominanti, l’etichetta e la serietà dell’arte stessa.

Nei suoi quadri Pasyura ama fondere gli aspetti umoristici del grottesco e della caricatura. Ispirata dall’analisi del filosofo russo Michail Bachtin sui carnevali popolari tradizionali e sull’immaginario grottesco, Ksenia cerca di catturare la connessione tra la satira, le immagini deprecatrici e il loro potere moralizzante e trasformativo nella cultura. Il carnevalesco permette la sospensione delle norme convenzionali e offusca i confini sociali, ed è questo aspetto che l’artista inglese indaga e rappresenta.

In un’epoca segnata dall’incertezza e dal cambiamento, il grottesco e la satira agiscono ancora come forze potenti, invitandoci a mettere in discussione, criticare e reimmaginare il mondo che ci circonda. I dipinti di Ksenia Pasyura ci ricordano il fragile confine tra il centro e il margine, l’umano e l’animale, il sé e l’altro, incoraggiandoci a rovesciare dal piedistallo i concetti delle norme sociali prestabilite.