“NEITHER NOR”, LE OPERE DI AI WEIWEI ALLA GALLERIA CONTINUA

L’artista cinese dissidente Ai Weiwei, tra i più importanti e influenti dell’arte contemporanea, è tornato in Italia per presentare una nuova mostra personale, ricca di incredibili opere di grande impatto visivo ed emotivo. Fino al 1° settembre, presso la Galleria Continua di San Gimignano (Siena), è possibile visitare il suo solo show dal titolo Neither Nor, un’esposizione che ripercorre, dal 1995 ad oggi, la straordinaria carriera creativa del 66enne: un vero e proprio viaggio nella Storia umana che si intreccia con le sue vicende personali. Da non perdere l’ampia selezione di lavori, recenti o inediti, realizzati con i mattoncini giocattolo, e le opere storiche in porcellana, legno, marmo, bambù, fino agli assemblaggi di materiali diversi.

Ai Weiwei e le opere rivisitate con i LEGO

Il percorso espositivo di San Gimignano parte dal Rinascimento per finire al racconto dei fatti più recenti. Si comincia dalle sale al primo piano della Galleria Continua, dove Ai Weiwei propone, per la prima volta, le opere realizzate tra il 2019 e il 2023 attraverso l’assemblaggio di centinai di mattoncini giocattolo.

“I LEGO vengono utilizzati per trasmettere messaggi personali e contengono storie legate a me, alla mia infanzia e alla mia educazione – spiega l’artista di Pechino – Pixel, digitalizzazione, segmentazione, frammentazione e disconnessione forniscono una libertà unica per la riproduzione, consentendo una svolta qualitativa e quantitativa nella formazione delle immagini che si allontana dall’ordine, dal metodo e dalla composizione ampiamente utilizzati. È simile all’uso dei mosaici antichi e alla presentazione dei tessuti (seta, lana) e dei tappeti, che hanno una lunga tradizione”.

Da Rubens a Van Gogh per raccontare l’Oggi

C’è, ad esempio, una versione speciale di Sleeping Venus with Coat Hanger del Giorgione, alla quale Ai Weiwei aggiunge, accanto alla dea romana della fertilità, una gruccia in memoria dei brutali aborti autoindotti prima che l’interruzione della gravidanza diventasse legale.

Si prosegue con The Rape of the Daughters of Leucippus in Untitled (After Rubens), dove il ripetersi dei singoli LEGO restituisce i colori, il vigore dei corpi e la potenza della composizione. A questa Ai Weiwei giustappone un panda, simbolo del potere statale cinese contemporaneo.

La mostra propone anche Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte di Georges Seurat, nella quale Ai Weiwei inserisce un rifugiato (è la risposta dell’artista al divieto del burkini in Francia), e Le semeur au soleil couchant di Van Gogh, con l’aggiunta dell’immagine dell’invasione di locuste che nel 2020 ha spazzato via interi raccolti nel cuore del Pakistan.

La Gioconda e l’Ultima Cena di Da Vinci

Il linguaggio impersonale dei mattoncini colorati traduce, inoltre, due delle opere più celebri di Leonardo da Vinci, La Gioconda (ritratta imbrattata di torta dopo l’azione degli attivisti ambientalisti) e Ultima Cena (dove il volto di Ai Weiwei si sostituisce a quello di Giuda).

Il percorso espositivo prosegue con opere che danno voce a questioni urgenti e di drammatica attualità, come la guerra e le fughe di gas dai gasdotti. Tra i lavori inediti spicca Cloud, immagini che ci riportano all’abbattimento da parte di un caccia statunitense di un pallone aerostatico cinese accusato di spiare siti strategici, un incidente che ha portato a un drastico inasprimento dei rapporti diplomatici tra le due potenze mondiali.

Cosa significa Neither Nor

“Nell’epoca attuale ci troviamo di fronte a un panorama culturale che tende agli estremi, dove tutto si riduce a una scelta binaria tra bianco e nero – spiega Ai Weiwei, facendo riferimento al titolo della sua nuova mostra a San Gimignano – Questa tendenza è profondamente arretrata e preoccupante e ricorda periodi autoritari della storia, come le prime purghe sovietiche, l’era McCarthy negli Stati Uniti, la Rivoluzione Culturale in Cina e l’ascesa del nazismo negli anni Trenta e Quaranta. Tempi nei quali, non solo i diritti umani furono gravemente violati, ma anche l’essenza stessa della natura umana e le convinzioni collettive della gente comune furono profondamente danneggiate”.

“Il titolo Neither Nor – prosegue l’artista cinese – intende trasmettere che, nella maggior parte dei casi, il nostro pensiero non è limitato a verità assolute o singole interpretazioni, ma piuttosto esiste in uno stato di ambiguità che consente maggiori possibilità e dibattiti. È all’interno di questo stato di ambiguità che il pensiero e la cultura umana, compresa l’arte, trovano l’ambiente e lo spazio per prosperare. Di conseguenza, è spesso difficile fornire risposte definitive sì o no; indipendentemente dalla risposta, c’è un forte senso di esclusività e una mancanza di tolleranza per prospettive alternative.”

Le installazioni di Ai Weiwei

Il forte legame di Ai Weiwei con la tradizione e la millenaria cultura cinese – verso la quale l’artista manifesta un rispetto deferente, accompagnato da un’incredibile capacità di proiettarsi nella modernità – prende forma in una serie di opere storiche, tra queste: Treasure Box (2014), un cubo finemente decorato con disegni a intarsio e arricchito da aperture esagonali che lasciano intravedere i ripiani interni; Marble Cube (2010), che coniuga la scultura minimalista degli anni Sessanta e i memoriali realizzati in marmo, un materiale comune sia alla tradizione cinese che a quella occidentale; Porcelain Cube (2009), creato nello stile Qinghua (porcellana blu e bianca).

Il giardino accoglie, invece, due grandi installazioni di Ai Weiwei: Pick UpStick (2006), un gioco da tavolo conosciuto nel mondo con nomi diversi, in Italia Gioco dei bastoni o Shanghai; Pillar (2006), grandi vasi in porcellana perfettamente integrati con l’ambiente, con i loro due metri di altezza esplorano i limiti della lavorazione di questo materiale considerato tradizionalmente la più alta espressione di arte cinese.

L’installazione collocata in platea, Stools, è realizzata con circa 3.000 sgabelli risalenti alle dinastie Ming e Qing e all’era repubblicana che, collegati tra loro, formano una superficie lignea che riveste il pavimento della sala. Raccolti nei villaggi della Cina settentrionale, con la loro struttura solida esemplice, parlano di una progettualità rimasta immutata per centinaia di anni.

Gli aquiloni in bambù e seta

La mostra Neither Nor di Ai Weiwei alla Galleria Continua di San Gimignano si conclude con Huantou Guo (2015), una creatura mitologica fluttuante realizzata in bambù e seta. A partire dal 2013, Ai Weiwei ha infatti iniziato a creare opere utilizzando il linguaggio degli aquiloni tradizionali cinesi e a realizzare una serie di opere ispirate allo Shanhaijing (classico delle montagne e dei mari).

Il testo, che risale al IV secolo a.C., è un’importante documentazione della mitologia, della geografia, della cultura e della struttura sociale dell’epoca. Mentre la maggior parte degli aquiloni tradizionali sono bidimensionali e destinati al volo, l’artista spinge gli artigiani a esplorare i limiti di ciò che è possibile fare con questi materiali familiari, dando così vita a opere di grandi dimensioni, con disegni più elaborati e forma tridimensionale.

Chi è Ai Weiwei

Ai Weiwei è stato definito l’artista più influente del nostro tempo. Dopo aver denunciato la corruzione del governo e il mancato rispetto dei diritti umani e della libertà di parola in Cina, è stato arrestato, picchiato, messo in isolamento e gli è stato vietato di viaggiare. La sua attività di dissidente è andata di pari passo con la sua carriera artistica e ha continuato a produrre opere che testimoniano le sue convinzioni politiche, dando allo stesso tempo ampio spazio alla creatività e alla sperimentazione.

La produzione negli ultimi trent’anni ci permette di esplorare il suo rapporto ambivalente sia con la cultura occidentale che con la cultura del suo Paese, diviso tra un profondo senso di appartenenza e un altrettanto forte impulso alla ribellione.

Informazioni

AI WEIWEI
Neither Nor
Galleria Continua – via del Castello n°11, San Gimignano (Siena)
Mostra visitabile ogni giorno, fino al 1° settembre 2024, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19

www.galleriacontinua.com