Il ciclo dello ‘spazio totale’, avviato nel 1952, coniuga la componente espressiva e deformante delle raffinate gradazioni tonali del fondo e dei reticoli in espansione, con la scansione ritmica che ne controlla le reciproche relazioni.
È l’approdo a una nuova dimensione del dipingere, al confluire di espressione e razionalità: quella che l’artista definisce il superamento della «soppressione del tragico» – una soppressione del dramma dell’uomo, che egli individua come caratteristica dell’assolutezza radicale dell’opera di Mondrian. Obiettivo è la definizione di un nuovo spazio che sia autenticamente aderente alla mutata situazione storica e umana a lui contemporanea, che ha attraversato la tragedia della Seconda guerra mondiale e vive continui conflitti ideologici, politici, culturali.
Su un fondo di colore in variazione tonale s’intrecciano reticoli in proiezione prospettica che delineano traiettorie possibili di una spazialità idealmente senza confini. La cromia dello sfondo esprime il variare dell’emozione e la drammaticità dell’esistenza, mentre la struttura dei reticoli la possibilità di un controllo razionale sugli eventi.
Ne deriva un effetto visivo particolare, a carattere cinetico, il cui movimento non si sviluppa soltanto sul piano ottico della superficie. Come ruotando in ogni direzione attorno all’asse centrale dell’opera, il dispiegarsi dei diversi elementi crea un dinamismo che va oltre i tradizionali concettidi spazio a due o tre dimensioni.
(Photo credit Nataly Maier)
Mario Nigro (Pistoia 1917 – Livorno 1992), protagonista dell’arte italiana e internazionale del XX secolo, si interessa fin da subito allo studio della musica e nel 1933 si avvicina alla pittura. Negli anni ’40 si laurea in Chimica e in Farmacia. Nel 1949 si tiene la sua prima personale a Milano, dove conosce Lucio Fontana e l’ambiente milanese del MAC Movimento Arte Concreta. Il lavoro di questi anni trova un immediato consenso in ambiente internazionale, come testimonia la partecipazione ai Salon des Réalités Nouvelles di Parigi del 1951 e del 1952, mentre in Italia viene invitato alle più importanti mostre come Arte astratta e concreta in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma nel 1951. Il suo lavoro non sfugge ad osservatori attenti come Gillo Dorfles che presenta una sua mostra personale nel 1951. Nel 1961partecipa al Premio Morgan’s Paint e nel 1964, su invito di Lucio Fontana, partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia con i suoi cicli dello “spazio totale” e dei “collage vibratili”, tornandovi con una sala personale nel 1968. Dall’inizio degli anni Settanta Nigro è presente in numerose occasioni espositive sia in Italia sia all’estero: nel 1971 tiene la prima mostra personale in un museo in Germania ad Aachen e nel 1973 partecipa alla X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1979 è il primo artista italiano vivente invitato per una mostra personale al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Nel 1982 e nel 1986 partecipa nuovamente alla Biennale di Venezia, mentre nel 1984 il Comune di Pistoia gli dedica una retrospettiva. Nel 1992 gli viene conferito, postumo, il Camille Graeser-Preise e nel 1994 inaugura in Germania l’ultima mostra ideata dall’artista al Wilhelm-Hack-Museum und Kunstverein di Ludwigshafen am Rhein e al Quadrat Bottrop Josef Albers Museum a Bottrop.
Nei decenni successivi il lavoro di Mario Nigro è stato presentato in diverse occasioni in Italia e all’estero: nel 1996 alla Rocca Paolina di Perugia, nel 2005 all’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, nel 2006 alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, nel 2012 al Kunstsammlungen di Chemnitz, nel 2017 alla Fondazione Ragghianti di Lucca, nel 2018 alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno e nel 2019 al Kunstmuseum di Bochum.
Nel 2023 ha inaugurato la mostra Mario Nigro. Opere 1947-1992, la più ampia rassegna mai dedicata all’artista, in due sedi museali a Milano: Palazzo Reale (fino al 17 settembre 2023) e Museo del Novecento (fino al 5 novembre 2023).
Spazio totale: strutture, 1953
Tempera verniciata su tela, 115×146 cm
Spazio totale, 1953
Tempera verniciata su tela, 65×50 cm
Spazio totale: strutture, 1953
Tempera verniciata su tela, 115×146 cm
Spazio totale, 1953
Tempera verniciata su tela, 65×50 cm
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